La ricerca, valore assoluto ed esercizio di libertĂ . Un modello italiano per la sicurezza
Il gruppo di lavoro del MUR, coordinato dal Rettore del Politecnico, ha presentato un modello italiano per la sicurezza.
20 dicembre 2024
La ricerca è un valore assoluto, un ponte tra civiltĂ per far progredire la conoscenza dellâuomo. La ricerca è anche un esercizio di libertĂ , tutelato dalla Costituzione (art. 33). Aperta, eticamente valutabile, è sinonimo di trasparenza; dunque, di controllo e verifica. I dati, le informazioni che la compongono, sono la âmateria primaâ da cui estrarre valore. Prossimamente lâANVUR, LâAgenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, sottoporrĂ a valutazione ben 200 mila prodotti scientifici! Il loro valore dovrĂ trovare un bilanciamento, un equilibrio, nel dualismo, ricerca-sicurezza, nellâordine, per importanza.
Ma quali sono le misure di sicurezza adottate in Italia? E quali le soluzioni di protezione? Al tema è stata dedicata la Conferenza Nazionale su âSicurezza e IntegritĂ della Ricercaâ il 4 dicembre scorso e il quarto ed ultimo side event targato âG7 Scienza e tecnologiaâ, dedicato allo stesso tema, il giorno successivo, 5 dicembre. Entrambi si sono svolti nellâaula magna âAttilio Altoâ del Poliba.
Gli eventi sono stati organizzati dal MUR, con la partecipazione della CRUI (Conferenza dei Rettori delle UniversitĂ Italiane), della CoPER (Consulta dei Presidenti degli Enti pubblici di Ricerca), dellâANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), dellâACN (Agenzia per la Cibersicurezza Nazionale) e la collaborazione del Poliba.
Aperta al pubblico, la Conferenza nazionale ha rappresentato momento di confronto e approfondimento in vista dellâapplicazione della Direttiva europea NIS 2 in tema di cyber-sicurezza. Dati, necessitĂ , proposte esposti sono stati indirizzati nellâobbiettivo finale di individuare un âmodello italianoâ per la sicurezza e lâintegritĂ della ricerca. Prestigiosi i relatori italiani intervenuti. In Italia â è stato detto – non esistono sistemi di sicurezza strutturati a protezione della ricerca scientifica. Sono pertanto necessarie cautele, anche minimali, da introdurre assieme ad una strategia condivisa. NecessitĂ che in questo contesto temporale mondiale tribolato si evincono e diventano quanto mai urgenti: le guerre, la competizione economica, infatti, rappresentano serie minacce per appropriazioni e uso distorto della ricerca. E allora, come possiamo continuare a fare una ricerca libera e sicura?
La creazione di un sistema nazionale di sicurezza della ricerca, per mitigare i rischi di interferenze straniere; proteggere il valore della conoscenza creato dai ricercatori di enti e universitĂ italiane, sono prioritĂ del Ministero dellâUniversitĂ e della Ricerca della Ministra, Bernini. Inoltre, un sistema adeguato, capace di attenuare le minacce di interventi stranieri potenzialmente dannosi, oltre ad essere richiesto dall’Unione europea e promosso dal G7, è essenziale per garantire l’accesso dei ricercatori a collaborazioni internazionali in un contesto geopolitico dove i fattori di affidabilitĂ stanno assumendo una crescente importanza. A queste premesse si rifanno le raccomandazioni del Consiglio dell’Ue del 23 maggio 2024 e, conseguenzialmente, su richiesta della Ministra, la creazione di un gruppo di lavoro ristretto di esperti (luglio 2024) in capo al Mur con il compito di sviluppare linee guida, procedure e strumenti per migliorare la sicurezza della ricerca in Italia.
Il Gruppo di Lavoro MUR. Il Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, coordinatore del Gruppo di lavoro ministeriale sulla sicurezza della ricerca, in collaborazione con i componenti: Fulvio Esposito, Anna Zeppieri, Michele Mazzola, Paolo Valente, Alessandro Mei, Fabrizio Barberis, Melissa Valentino, ha presentato, in occasione della Conferenza Nazionale di Bari, il percorso realizzato dal suo Gruppo insediatosi lo scorso luglio 2024. Si è partiti dalla erogazione di un questionario (settembre 2024) ad universitĂ ed enti di ricerca per raccogliere dati e feedback sulle attuali pratiche di sicurezza e sulle esigenze future. Le risposte hanno aiutato il Gruppo alla formulazione di apposite strategie. Sono seguiti workshop tecnici a Genova e Roma (ottobre 2024) per la discussione dei dati raccolti e lâapprofondimento per approdare infine, allâevento di Bari (dicembre 2024). Nellâoccasione, il coordinatore del Gruppo, Cupertino, ha presentato i progressi compiuti: dalla realizzazione delle linee guida per i ricercatori ai moduli formativi, alle altre risorse utili. Tali contenuti troveranno spazio sul portale: www.sicurezzaricerca.mur.gov.it.

âQuesto portale, creato in collaborazione con Cineca â ha detto Cupertino â rappresenta una vera e propria âcassetta degli attrezzi a disposizione di universitĂ ed enti di ricercaâ. Il modello nazionale proposto prevede che i responsabili di progetti e attivitĂ di ricerca compilino una scheda di autovalutazione nella quale andranno ad inserire i livelli di rischio avvertiti lungo tre filoni: natura della ricerca (a partire dai 10 settori identificati dalla UE), provenienza di eventuali fondi esterni (pubblici e privati), partnership con enti esterni (pubblici e privati). Ciò permetterĂ una valutazione delle criticitĂ su cui intervenire.
Le tappe. âNel primo semestre del 2025 â continua il rettore Poliba – avvieremo la fase di sperimentazione delle nuove procedure e linee guida. Questa fase coinvolgerĂ inizialmente un numero limitato di universitĂ ed enti di ricerca, permettendo di testare e affiancare le misure proposte. Nel secondo semestre 2025, sarĂ avviato il servizio nazionale per la sicurezza della ricerca. Entro il 2026, lâiniziativa sarĂ pienamente operativa per tutto il sistema italiano della ricerca con lâobiettivo di garantire a tutte le istituzioni di ricerca nuove misure di sicurezzaâ.
La Conferenza si è conclusa con i collegamenti online della Ministra, dellâUniversitĂ e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha incoraggiato e apprezzato il lavoro del gruppo di lavoro e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega alla sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano.
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