Il primo ponte pedonale dâItalia stampato con tecnologia 3D
Architettura. âda Vinciâs Bridgeâ, un omaggio alla geometria del ponte sul Bosforo progettato da Leonardo. Autoportante, ecosostenibile, ha una luce di sette metri
14 gennaio 2025
Passato e futuro, tradizione e nuove tecnologie, votate alla sostenibilitĂ e allâeconomia circolare, possono trasformare lo scarto in risorsa. CosĂŹ quello prodotto dalle lavorazioni lapidee diventa nuova materia prima per lâarte del costruire. Unâalleanza importante per regioni come la Puglia, secondo bacino estrattivo italiano con quattro aree produttive diverse:Â Apricena, Trani, Fasano-Ostuni e Lecce e relativo indotto.
Lâalleanza, messa in evidenza dalla stereotomia, lâarte della geometria e del taglio dei conci per costruzioni, ha trovato nelle nuove tecnologie delle stampanti di grandi dimensioni in 3D un importante alleato. Proprio la stereotomia (dal greco, ÎŁĎÎľĎÎľĎĎ “solido” e ΤοΟΎ “taglio”), e relative applicazioni in ambito 3D, vanta nel Politecnico di Bari una ventennale esperienza. Studi, sperimentazioni, prototipi, prodotti, hanno fiancheggiato nel corso del tempo una tecnologia che conosciuto una rapida evoluzione. âStereotomia e prime applicazioni in 3D è stato il tema della mia tesi di dottorato di ricerca (titolo, Il paradigma stereotomico nellâarte del costruire 2003) al Politecnico di Bariâ, dice Giuseppe Fallacara, oggi ordinario di progettazione architettonica presso il Dipartimento di Architettura (ArCoD) dello stesso ateneo e coordinatore del dottorato, âProgetto per il patrimonio: Conoscenza, Tradizione e Innovazioneâ. Nel corso dei due decenni – aggiunge – molte tesi di laurea e di dottorato dedicate al tema, hanno costruito, anche in collaborazione con altre sedi universitarie estere, un percorso di conoscenza scientifica di assoluto rilievoâ.
In questo percorso di ricerca e formazione figura il progetto, âda Vinciâs Bridgeâ. Si tratta della costruzione, mediante stereotomia abbinata alla stampa 3d di grandi dimensioni e lâuso di materiali eco-responsabili, di un ponte pedonale.
Il progetto è stato dedicato al grande Maestro del Rinascimento, Leonardo che propose nel 1502 al Sultano di Istanbul, Bayezid II la costruzione di un colossale ponte (mai realizzato) sul Bosforo.
Progetto e costruzione ha impegnato il team Poliba composto da prof. Giuseppe Fallacara, arch. Ilaria Cavaliere, arch. Angelo Vito Graziano (FabLab Poliba), ing. Claudio Gallo, arch. Francesco Ciriello con la collaborazione della startup di Gravina in Puglia, B&Y, (co-finanziatrice di una borsa di dottorato di ricerca) dott. Vincenzo Gurrado, e dellâazienda specializzata in grandi stampanti 3D, WASP di Massa Lombarda (RA).
Dopo oltre un anno è stato completato il prototipo, primo esempio italiano, di struttura ecosostenibile, autoportante con utilizzo di materiali innovativi derivati da scarti di lavorazione. Per la sua costruzione è stata impiegata una malta a basso impatto ambientale composta da polveri lapidee di scarto e un legante a base di geocalce. âQuesta soluzione capace di trasformare i residui di lavorazione in soluzioni sostenibili per la stampa 3D, ha dimostrato le potenzialitĂ del riutilizzo dei materiali di scarto nel settore delle costruzioni e del designâ â aggiunge Fallacara.
Con una luce di 7 m il âda Vinciâs Bridgeâ, rappresenta uno dei risultati piĂš rilevanti finora raggiunti con questa tecnologia 3D e colloca il Poliba tra le poche universitĂ al mondo attive nel campo della stampa 3D applicata allâarchitettura, accanto a istituzioni come lâETH di Zurigo, la Ball State University di Muncie (USA), lâInstitute for Advanced Architecture of Catalonia di Barcellona e lâEindhoven University of Technology.

Il prototipo è stato inaugurato il 20 dicembre scorso a Gravina di Puglia alla presenza del sindaco della città , Fedele Lagreca.
Lâiniziativa, pubblico-privata, rappresenta un punto di partenza per ulteriori sviluppi. I prossimi passi includono la valutazione delle proprietĂ meccaniche dei materiali utilizzati e il perfezionamento del processo di stampa. Questi risultati potrebbero aprire la strada a nuove applicazioni nel settore architettonico, promuovendo una visione piĂš sostenibile e tecnologicamente avanzata, coniugando lâantica disciplina della stereotomia e delle costruzioni archivoltate alla stampa 3D di grandi dimensioni.
E intanto, lâeco della sua inaugurazione non si è fatto attendere: il Comune di Valledolmo, in provincia di Palermo, ha manifestato interesse alla progettazione e realizzazione di un ponte similare stampato in 3D per il proprio contesto paesaggistico turistico.
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