Architettura. Costruire con la terra cruda, radici antiche per la sostenibilitĂ e la riqualificazione del patrimonio del Mediterraneo
Programma ERASMUS. Studenti, neolaureati, dottorandi del Poliba in Portogallo
14 novembre 2025
LâidentitĂ architettonica del Mediterraneo con le sue sfumature, esprime, attraverso manufatti, forme, volumi, colori, materiali, tecniche, quel complesso processo che determina lâatto del riconoscersi, dellâappartenenza a quella espressione culturale del luogo, frutto di mescolanze e civilizzazioni secolari.
Da ormai troppo tempo lâidentitĂ architettonica mediterranea è messa sotto scacco da processi di globalizzazione che uniformano e trasformano economie, paesaggi, culture, tradizioni, luoghi, allâinsegna di un colore unico. Per preservarne la sua identitĂ , è necessaria unâanalisi, una valutazione approfondita, capace di determinarne appropriati interventi. Lâarchitettura mediterranea è portatrice di storia, cultura, tradizione ma anche di valide soluzioni per il comfort ambientale in modo naturale ed economico: dal controllo della ventilazione naturale al controllo della radiazione solare. Essa, infatti, si propone come strumento fondamentale di una pedagogia orientata alla ricerca dellâessenziale, allâeconomia delle risorse e a una rigorosa opposizione allo spreco e allo sfruttamento dei territori.
Tra le varie tipologie costruttive, quella in âterra crudaâ, risalente allâalba della civiltĂ , riveste un ruolo di assoluto rilievo. La materia prima è la terra argillosa addizionata ad inerti e talvolta anche a vegetali, mescolata con acqua e lasciata essiccare ed indurire al sole (da cui lâaggettivo cruda). Tale processo, ecologico, di mancata cottura costituisce risparmio energetico e conseguente assenza di CO2 nellâaria. Varie tecniche in terra cruda, diffuse in tutto il Mediterraneo, consentono di realizzare ogni tipo di costruzione: dalle piccole case, alle strutture difensive, sino alle parti di cittĂ di notevoli dimensioni. La qualitĂ di queste costruzioni, per la loro stabilitĂ e durata, ma anche per le loro caratteristiche, è stata garantita dalla costanza delle tecniche costruttive basate su conoscenze e procedure secolari tramandate. Il CraTerre (Centre International de la Construction en Terre) ha stimato che circa il 30% della popolazione mondiale viva in case di terra.
Di recente, le costruzioni in terra cruda sono diventate un importante oggetto di studio, non solo per documentarne la diffusione e le caratteristiche tecniche associate, ma anche per determinare i metodi di conservazione piĂš appropriati e prospettive di nuovi usi. Questo metodo costruttivo è presente in diversi paesi del mediterraneo, soprattutto sotto forma di abitazioni, anche attraverso lâuso della terra battuta o adobe.
Su âArchitettura della terra, tra conservazione e innovazioneâ, si è incentrato il programma europeo di mobilitĂ studentesca, Erasmus+ KA131 âStudent Mobility for Studiesâ, anno accademico 2023-24 (luglio-settembre 2024, online e in presenza).
Almograve, localitĂ marittima nel comune di Odemira, nella regione dell’Alentejo, lungo la costa sud-occidentale del Portogallo, caratterizzata dalla lunga tradizione della costruzione di case in terra cruda, che connota il paesaggio e lâidentitĂ del luogo, ha costituito il quartier generale del workshop di progettazione e costruzione (9-15 settembre).
Con il supporto organizzativo della FacoltĂ di Architettura dellâUniversitĂ di Porto (FAUP), lâintero percorso formativo ha coinvolto laureandi, neolaureati e dottorandi di architettura di sette universitĂ italiane, spagnole e portoghesi: Politecnico di Bari, IUAV Venezia, UniversitĂ di Chieti-Pescara, UniversitĂ Politecnica di Valencia, UniversitĂ di Granada, Nuova UniversitĂ di Lisbona e UniversitĂ di Porto, ateneo ospitante.
La delegazione dâarchitettura del Poliba, selezionata da apposito bando pubblico, è stata composta da: Antonella Ciarallo, laureanda di Barletta, Valentina DellâOlio, neolaureata di Acquaviva delle Fonti; Martina De Cosmo, neolaureata di Putignano; Francesca Antonacci, neolaureata di Corato; Rocco Furio, neolaureato, di Bari; Martina Di Carlo, dottoranda, di Foggia; Jennifer CutrĂŹ, dottoranda, di Campi Salentina, supportati dai proff. Loredana Ficarelli, Prorettrice Poliba, Francesco Defilippis, delegato allâInternazionalizzazione, Mariangela Turchiarulo, delegata al Placement e Comunicazione istituzionale.
Il workshop ha sviluppato attività di conoscenza, descrizione e progettazione su questo specifico tipo di costruzione in terra cruda. Suddivisi per gruppi misti, ognuno ha potuto partecipare a momenti di teoria e sperimentazione e presentare idee e proposte alternate a visite di studio a edifici di edilizia popolare ancora in uso; a ruderi di edifici in avanzato stato di degrado; a edifici di recente costruzione; a cantieri contemporanei e ai luoghi di estrazione dei materiali. Guidati da docenti e specialisti, è seguita, in ultimo, una apposita esercitazione sulle tecniche costruttive in un cantiere sperimentale con la creazione di manufatti in terra cruda.
In Italia gli esempi di costruzioni in terra cruda sono soprattutto rurali. Tali manufatti sono presenti in Piemonte, Sardegna, Abruzzo, Marche ma anche in Basilicata e Puglia. La legge 378/2003 ne prevede salvaguardia e valorizzazione.
“La partecipazione dei nostri studenti e delle nostre studentesse al workshop internazionale di progettazione e costruzione in terra cruda in Portogallo â dice Mariangela Turchiarulo docente, delegata al Placement e Comunicazione istituzionale del Poliba – rappresenta un esempio concreto del nostro impegno verso una formazione universitaria globale e orientata alla pratica. Attraverso programmi di mobilitĂ come lâErasmus BIP, il Politecnico di Bari ha inteso promuovere un percorso di internazionalizzazione che va oltre la dimensione teorica, integrando nei percorsi di studio esperienze sul campo. Grazie a questa esperienza, i nostri giovani talenti hanno potuto esplorare la complessitĂ di un materiale e di una tecnica che hanno radici antiche, ma che si rivelano strumenti preziosi per rispondere alle odierne esigenze di sostenibilitĂ e di riqualificazione del patrimonio”.
L'articolo Architettura. Costruire con la terra cruda, radici antiche per la sostenibilitĂ e la riqualificazione del patrimonio del Mediterraneo proviene da Poliba Chronicle.